Pediatria

La visita pediatrica ha lo scopo sia di monitorare il corretto accrescimento del bambino sia di far fronte ad esigenze di salute specifiche, acute o croniche. Come per gli adulti, la visita inizia con l’anamnesi, che verrà raccolta principalmente mediante il racconto dei genitori. Particolare importanza verrà posta nell’instaurare una relazione di serenità e fiducia con il bambino attraverso un linguaggio adatto all’età e ponendo attenzione anche al linguaggio non verbale.

L’osservazione dell’atteggiamento del bambino e di eventuali segni evidenti di sofferenza orienteranno il pediatra sul come procedere nella visita vera e propria che sarà sempre eseguita nel rispetto delle esigenze del bambino. Grazie alla visita, il pediatra formulerà una diagnosi che, talvolta, potrà non essere conclusiva ma necessitare di ulteriori indagini strumentali o di laboratorio. Al termine della vista verranno rilasciate le indicazioni terapeutiche ritenute più appropriate al caso.

La fisioterapia pediatrica agisce in diversi ambiti, dall’ortopedico al neurologico, con approcci ed obiettivi diversi in base all’età e al tipo di problematica. Si rivolge al neonato, fin dai primissimi mesi di vita, per correggere deformità o vizi posturali quali torcicollo congenito, piede torto di lieve entità o post-chirurgico, asimmetrie del capo (plagiocefalie) oppure in caso di ritardo psicomotorio legato o no alla prematurità. In questo caso si pone l’obiettivo di aiutare il bambino a sviluppare le competenze motorie della sua età (controllo del capo, rotolamento, gattonamento, cammino) tramite esercizi di facilitazione ma anche attraverso l’addestramento dei genitori a corrette posture ed attività da proporre al bambino.

Inoltre la fisioterapia dell’ età evolutiva si rivolge a bambini di ogni età con conclamate patologie neurologiche, genetiche o metaboliche al fine di guidarli nell’ acquisizione di competenze o strategie di compenso, ove possibile, o di evitare il peggioramento del quadro motorio durante la crescita (retrazioni miotendinee, deformità scheletriche, problematiche respiratorie). Tutto ciò avendo ben presente che il bambino non è un piccolo adulto bensì un individuo con bisogni specifici, con tempi suoi e con la propria emotività.